Ellebori in un giardino a Maggiora
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Renato Ronco
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Categorie: Celastraceae
Una nuova "Sudafricana", penultima arrivata, l'ultimo è il mitico Boophane disticha, ma aspetto di vederlo fiorito.
L'Ammocharis dal bellissimo fiore che un po' richiama gli Scadoxus ha una particolarità, direi una stranezza, le foglie, specie quando iniziano a crescere, sembrano essere state troncate sulla punta.
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Renato Ronco
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Categorie: Amarillidaceae
Sabato 29 Giugno 2019 alle ore 15,30 prersso la Biblioteca civica centrale, in via della Cittadella 5
ci sarà la seconda edizione del convegno "Verde Torino", organizzato dal Dottore Francesco Albano.
Ci sarò anche io, a parlare dell'Arboretum Taurinense.
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Renato Ronco
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Renato Ronco dal Salone Internazionale del Libro di Torino presenta
"Succede nell’ombra del bosco vecchio" edito da BookSprint Edizioni.
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taro
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Sabato 21 aprile alle ore 17,00 a Caselle Torinese, in Via Cravero 6 la libreria Tempo Libro Education presenterà il libro "Succede nell'ombra del bosco vecchio".
Ci sarò anche io.
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Renato Ronco
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Renato Ronco
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Categorie: -Eventi, -Informazioni, -Libri, -Novità, -Opinioni, -Tecniche
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Giardinaggio dicembre 2016
Viviamo un periodo di
globalizzazione, con lo spostamento di un gran numero di persone, anche solo
per turismo e mi sorprende che la diffusione di piante provenienti da paesi
lontani, anche se non isolati da un mare, come appunto il Sudafrica, sia così
lenta. È molto più veloce l’invasione di certi parassiti, come è successo negli
ultimi anni, a danno prima delle palme, poi dei castagni e del bosso, per
ricordarne alcuni.
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Renato Ronco
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7:25 PM
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Categorie: -Fiori, Amarillidaceae
Giardinaggio giugno/luglio 2016
Mi hanno sempre affascinato i papaveri, intendo quelli selvatici (Papaver rhoeas), prima dell'avvento dei diserbanti selettivi coloravano i campi di frumento, accompagnati dai fiordalisi (Centaurea cyanus), altrettanto belli.
Li ho sempre trovati facili da fotografare, perché i fiori sono come le persone, ci sono quelle fotogeniche e quelle no, e non è una questione di sola bellezza. Anche i pittori più famosi ne sono stati attratti, uno per tutti Claude Monet.
Poi, anni fa, scopro il papavero blu.
Non un ibrido creato dalla spasmodica ricerca dei selezionatori del blu in certi fiori, come il tulipano, la rosa. Esiste in natura, ma non si chiama papavero, si chiama Meconopsis. Molto simile al papavero, tanto che non capisco perché gli abbiano assegnato un altro genere. Come il papavero ha i boccioli pelosetti e penduli, che sembrano piccole olive e anche i petali, quando escono, paiono un po stropicciati.
Non riuscivo a trovare qualche piantina allora avevo ordinato semi, erano germogliati e cresciuti bene anche se un po' stentati rispetto alle aspettative, fino ad arrivare a fiorire, ma, al momento della fioritura, sorpresa, sono comparsi dei bei fiori… gialli. Grande delusione, mi avevano spacciato semi di papavero giallo al posto dei semi di meconopsis. In seguito ho scoperto che esiste un meconopsis giallo (M. cambrica) e di quello si trattava.
Mi arriveranno i blu l'anno successivo, piantine in vasetti, morenti per un lungo e travagliato viaggio.
Ho dedicato loro tutte le attenzioni possibili, e sono stato premiato da una buona fioritura, ma, contrariamente al cambrica, che per diversi anni è sopravvissuto, anche disseminandosi spontaneamente, si sono dimostrate piante difficili.
Se può essere abbastanza facile far crescere le piante che provengono da climi tropicali - basta tenerle in serre riscaldate - cosa ben più difficile è allevare nel nostro clima, con estati molto calde, quelle che vogliono la frescura delle montagne, e il papavero blu arriva proprio dalle montagne, quelle dell'Estremo Oriente. Non è stato sufficiente tenerle in posizione ombrose, già partite stentate sono arrivate alla fioritura provate e, pur fiorendo, non mi hanno maturato i semi.
Sono due le specie di meconopsis a fiore azzurro più conosciute, il betonicifolia e il grandis.
Ora sto provando partendo da una piantina in buona salute, ma occorre dire che, oltre a volere il fresco delle montagna, si tratta di un genere definito “perenne a vita breve”, anche se sarebbe più esatto definirla pianta biannuale. Per prolungarne la vita, come in tutte le piante monocarpiche, bisognerebbe impedire la fioritura togliendo i boccioli prima che si aprano, magari questa volta ci proverò, non ho più l'impazienza del primo fiore.
Per la coltivazione non ci sono grandi problemi, un buon terriccio professionale ben drenato, con un PH tendente all'acido, e… un giardino in montagna e i risultati non mancheranno.
Ormai sono molti i cultivars di questo genere, ma difficili da trovare in Italia
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Renato Ronco
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Categorie: -Fiori, Papaveraceae
Lijiang Rose
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Categorie: Rosaceae
giardinaggio luglio 2015
Villa Boccanegra |
![]() |
Tillandsia aeranthos |
![]() |
Encephalartos villosum |
yucca |
Strelitzia nicolai
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Pereskia grandifolia
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Categorie: -Giardini, -Orti/Giardini botanici
Brugmansia |
Osmanthus fragrans |
Chimonanthus praecox |
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Categorie: -Fiori, Schisandraceae
Dante seduto su un ramo di rododendro |
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Renato Ronco
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taro
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Categorie: -Piante grasse, -Spagna, Crassulaceae
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taro
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giardinaggio ottobre 2014
Pochi conosceranno questo fiore; non si incontra con facilità nei giardini, ed
è assai raro trovarlo nei vivai. La ricerca su internet non segnala alcun sito
in italiano (neanche il poco che avevo messo io sul blog nel 2006).
Credo che a rallentare la sua diffusione contribuisca la… timidezza dei suoi
fiori, già di per se piccoli, sono anche reclinati; per osservarli bene,
fotografarli, bisogna piegare le gambe e la schiena, hanno peraltro un colore
ceruleo molto bello.
Parente delle ortensie, appartiene alla stessa famiglia, si discosta però
abbastanza.
Se la pianta, almeno per un occhio inesperto, può ricordare una ortensia
macrophilla, in realtà sono molte le differenze; la più vistosa sta nel fatto
che non è una pianta legnosa ma in autunno le foglie e gli steli ingialliscono
fino a seccare del tutto. Rinascerà ogni primavera con le sue grandi foglie
bifide, essendo divise in due lobi nella specie omonima e appuntite nella
cerulea, le uniche due di questo genere.
Le foglie sono opposte, ovate, crespe, leggermente dentate, ruvidamente
tomentose e di un bel verde intenso. Possono superare i 20/25 di
centimetri di lunghezza per una larghezza di 15.
Certamente la parte migliore della pianta è costituita dalle foglie, mentre i
fiori, per la breve durata e la poca vistosità, non costituiscono, da soli, un
buon motivo per cercare questa pianta.
I fiori, con 5 petali carnosi e gli stami molto evidenti, sono portati su un
gambo esile che si allunga poco sopra le foglie. Non sono numerosi e hanno un
portamento pendulo, ma se si osservano con un minimo di attenzione sono
veramente belli; sembrano di cera. Le mie piante sono tutte di colore ceruleo,
ma ne esistono anche con fiore bianco.
Fiorisce nei mesi di giugno/luglio
Provvista di corti rizomi sotterranei tende ad allargarsi ogni anno, ma con
lentezza.
Ama posizioni ombrose, e preferisce il fresco, teme di più le calde giornate
estive quando le foglie possono essere facilmente danneggiate dal sole diretto,
mentre non si spaventa dei freddi inverni, a cui resiste imperturbabile, forte
anche del fatto che riposa sotto terra.
Arriva dall’Estremo Oriente, dove cresce nei boschi freschi e ombrosi.
Si può moltiplicare con una certa facilità dividendo i ceppi, anche se ha
qualche difficoltà ad affrancarsi, mentre non me ne sono mai nate da seme.
Pur preferendo un terreno con PH leggermente acido, prospera benissimo anche in
suolo neutro o debolmente alcalino, purché sia fertile, umifero, drenante e
moderatamente profondo mentre, penso non ami il calcare.
Per ora si è dimostrata resistente alle più comuni patologie; contrariamente a
quanto mi è capitato di leggere, non è neanche tanto apprezzata dalle
chiocciole e lumache.
È una pianta di buon carattere, si accontenta anche di essere dimenticata nel
medesimo vaso per anni; l’unica cosa che non deve mai mancargli è l’acqua.
Meriterebbe più spazio, più attenzione nei giardini, magari accostata a hoste o
rodgersie, che amano le medesime posizioni, le sue grandi foglie, si
distinguerebbero per l’aspetto non lucido.
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Renato Ronco
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7:08 PM
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