mercoledì 10 agosto 2022
Euonymus wilsonii
PUBBLICATO DA:
Renato Ronco
alle
10:26 PM
5
commenti
Categorie: Celastraceae
lunedì 21 settembre 2020
mercoledì 13 maggio 2020
Ammocharis coranica
Una nuova "Sudafricana", penultima arrivata, l'ultimo è il mitico Boophane disticha, ma aspetto di vederlo fiorito.
L'Ammocharis dal bellissimo fiore che un po' richiama gli Scadoxus ha una particolarità, direi una stranezza, le foglie, specie quando iniziano a crescere, sembrano essere state troncate sulla punta.
PUBBLICATO DA:
Renato Ronco
alle
10:00 PM
1 commenti
Categorie: Amarillidaceae
giovedì 27 giugno 2019
Convegno "Verde Torino"
Sabato 29 Giugno 2019 alle ore 15,30 prersso la Biblioteca civica centrale, in via della Cittadella 5
ci sarà la seconda edizione del convegno "Verde Torino", organizzato dal Dottore Francesco Albano.
Ci sarò anche io, a parlare dell'Arboretum Taurinense.
PUBBLICATO DA:
Renato Ronco
alle
10:38 PM
0
commenti
martedì 15 maggio 2018
Renato Ronco dal Salone Internazionale del Libro di Torino 2018
Renato Ronco dal Salone Internazionale del Libro di Torino presenta
"Succede nell’ombra del bosco vecchio" edito da BookSprint Edizioni.
PUBBLICATO DA:
taro
alle
11:47 AM
1 commenti
Categorie: -Curiosità, -Eventi, -Informazioni, -Libri, -Novità, -Opinioni, -Personaggi, -Video
domenica 15 aprile 2018
Presentazione del libro "Succede nell'ombra del bosco vecchio"
Sabato 21 aprile alle ore 17,00 a Caselle Torinese, in Via Cravero 6 la libreria Tempo Libro Education presenterà il libro "Succede nell'ombra del bosco vecchio".
Ci sarò anche io.
PUBBLICATO DA:
Renato Ronco
alle
9:29 PM
0
commenti
mercoledì 3 gennaio 2018
Intervista dell'Editore... "Succede nell'ombra del bosco vecchio"
Intervista con Renato Ronco, autore di "Succede nell'ombra del bosco vecchio"
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato in una famiglia contadina, negli anni in cui contadini usavano fare tutto da soli. Chi ha avuto questa fortuna a dieci anni sapeva già un sacco di cose, che nessuna scuola di oggi o di ieri può insegnare, ad esempio: sapeva fare il vino, il miele, il pane, il burro, allevare animali piccoli o grandi, accendere il fuoco, raccogliere i semi degli ortaggi, coltivare quasi tutto, usare gli attrezzi più comuni. Apprendere queste cose da bambino era una specie di gioco. Si imparava “facendo”, e le cose manuali sono indelebili. Sono cresciuto con questo rapporto privilegiato con la natura, con dei grandi maestri. I miei genitori.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Non mi è facile citare un libro… per un adolescente poi. Dovendo dirne uno suggerirei “Creature grandi e piccole” di James Herriot, per l’ironia nell’affrontare la quotidianità della vita, ma l’adolescente dovrebbe provare passione per la natura.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Personalmente vedo il fatto come una perdita, non ho mai letto un libro in formato eBook, ma ritengo che presto o tardi il libro in forma cartacea sarà soppiantato. Mi sembra un incubo immaginare una biblioteca di eBook, mi mancherebbe persino l’odore della carta.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Per me direi né uno né l’altro, intanto nel periodo scolastico facevo fatica a svolgere i temi. Il mio problema è sempre stato quello di essere estremamente conciso. Ho cominciato in tarda età, quando mi sono accorto che piaceva il mio modo di scrivere.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
È nato un po’ per caso, ho un “bosco vecchio”, e ho pensato di inventare qualcosa di misterioso, magico, un gioco con me stesso. Dopo, man mano che la storia prendeva corpo ho iniziato a pensare che se lo arricchivo poteva anche diventare un libro, ma ho dovuto uscire dal bosco...
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Vorrei stimolare a sognare ad occhi aperti, a credere, coscienti di giocare, che possa esistere un soprannaturale, qualunque esso sia, perché lascia una speranza di fronte ai problemi più seri che si possono incontrare nella vita. Dopo questo, una sorta di messaggio nella storia che si sviluppa: il bene, o comunque la parte sana di una società, vincerà, ma occorre lottare per arrivare all’obbiettivo che ci poniamo di volta in volta. Sempre.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Non avrei mai immaginato di scrivere un libro. Non credevo neanche di essere bravo a scrivere. La svolta è avvenuta tardi. Ricordo un episodio che per me è stato significativo: Il Dirigente che avevo allora mi chiese di fare una relazione. Non era di mia competenza, scavalcava colleghi più alti di grado. Non capii allora, e ancora adesso me lo chiedo, se voleva crearmi complicazioni oppure mettermi alla prova. Rimase sorpreso (io anche), al punto che lesse la mia relazione in pubblico, facendomi i complimenti.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Il libro è nato per caso come anche le varie vicende che lo compongono. Ricordo l’intensità del capitolo della “guarigione miracolosa”.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
All’inizio non pensavo nemmeno che potesse diventare un libro, poi ha cominciato a prendere corpo. Ho avuto una fermata perché non trovavo un finale che mi soddisfacesse. Non so se sia un problema mio, ma le chiusure mi sono sempre state difficili, in ogni cosa.
10. Il suo autore del passato preferito?
Ho letto troppi libri e ho poca memoria. Non ho un autore preferito, per citarne uno Hemingway, ma ho letto con grande piacere i libri di Bernard Moitessier. Determinante la mia voglia di viaggiare, fin da bambino, oltre i confini visibili e l’abitudine di affrontare i problemi della vita, piccoli o grandi, da solo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Encomiabile, doveroso dare la possibilità a chi non potrebbe leggere un libro di viverne la storia. Ho letto migliaia di libri, iniziando appena ho imparato a leggere. La mia vita è sempre stata all’insegna del “non ho tempo”, sono costretto tuttora a leggere nei ritagli di tempo, sottraendone anche al sonno. Penso alle ore “perse” in auto dove guidando non posso leggere, l’audiolibro mi farebbe superare questo limite.
PUBBLICATO DA:
Renato Ronco
alle
8:43 PM
0
commenti
Categorie: -Curiosità, -Eventi, -Giardini, -Informazioni, -Libri, -Novità, -Testi
venerdì 29 dicembre 2017
Dall'editore... "Succede nell'ombra del bosco vecchio"
PUBBLICATO DA:
Renato Ronco
alle
6:29 PM
1 commenti
Categorie: -Eventi, -Informazioni, -Libri, -Novità, -Opinioni, -Tecniche
mercoledì 22 novembre 2017
Succede nell'ombra del bosco vecchio
Nel primo c’erano le mie storie con le piante, questa volta è una storia a sé, completamente inventata, dove c’è una componente fantastica, perché mi piace avere la capacità di sognare, per superare le barriere del possibile. Marginalmente ho inserito qualcosa che avesse a che fare con le piante
(Una vita senza sogni è come un giardino senza fiori. Geltrude Beese)
"Succede nell'ombra del bosco vecchio" Book Sprint Edizioni, eBook e IBS libri.

…Dimenticavo, tutti gli utili derivanti dalla vendita del libro saranno devoluti in beneficenza.
La rassegna dell'editore e l'intervista con Renato Ronco, autore di "Succede nell'ombra del bosco vecchio".
PUBBLICATO DA:
Renato Ronco
alle
10:28 PM
0
commenti
Categorie: -Eventi, -Informazioni, -Libri, -Novità, -Opinioni, -Tecniche
domenica 1 gennaio 2017
Flora Sudafricana - Haemanthus - Scadoxus
Giardinaggio dicembre 2016
Viviamo un periodo di
globalizzazione, con lo spostamento di un gran numero di persone, anche solo
per turismo e mi sorprende che la diffusione di piante provenienti da paesi
lontani, anche se non isolati da un mare, come appunto il Sudafrica, sia così
lenta. È molto più veloce l’invasione di certi parassiti, come è successo negli
ultimi anni, a danno prima delle palme, poi dei castagni e del bosso, per
ricordarne alcuni.
Vista la facilità nel coltivarlo successivamente ho voluto avere l’Haemanthus coccineus. Per ultimo, per ora, mi sono stati regalati alcuni Scadoxus. Ora mi manca, vorrei avere, una pianta di Boophone… la mania delle collezioni non finisce mai.
La fioritura delle mie piante non è contemporanea, il coccineus mi fiorisce una ventina di giorni prima, e questo mi ha impedito il tentativo di ibridarli.
La sua infiorescenza è splendida, un fuoco d’artificio, una sfera di luminosi fiorellini rossi sorretti da uno stelo più lungo di quello degli Haemanthus. Le foglie sono molto diverse più larghe e più sottili e crescono in altezza, assumendo una importanza decorativa anche quando i fiori sono passati.
PUBBLICATO DA:
Renato Ronco
alle
7:25 PM
1 commenti
Categorie: -Fiori, Amarillidaceae
venerdì 23 settembre 2016
Il papavero blu
Giardinaggio giugno/luglio 2016
Mi hanno sempre affascinato i papaveri, intendo quelli selvatici (Papaver rhoeas), prima dell'avvento dei diserbanti selettivi coloravano i campi di frumento, accompagnati dai fiordalisi (Centaurea cyanus), altrettanto belli.
Li ho sempre trovati facili da fotografare, perché i fiori sono come le persone, ci sono quelle fotogeniche e quelle no, e non è una questione di sola bellezza. Anche i pittori più famosi ne sono stati attratti, uno per tutti Claude Monet.
Poi, anni fa, scopro il papavero blu.
Non un ibrido creato dalla spasmodica ricerca dei selezionatori del blu in certi fiori, come il tulipano, la rosa. Esiste in natura, ma non si chiama papavero, si chiama Meconopsis. Molto simile al papavero, tanto che non capisco perché gli abbiano assegnato un altro genere. Come il papavero ha i boccioli pelosetti e penduli, che sembrano piccole olive e anche i petali, quando escono, paiono un po stropicciati.
Non riuscivo a trovare qualche piantina allora avevo ordinato semi, erano germogliati e cresciuti bene anche se un po' stentati rispetto alle aspettative, fino ad arrivare a fiorire, ma, al momento della fioritura, sorpresa, sono comparsi dei bei fiori… gialli. Grande delusione, mi avevano spacciato semi di papavero giallo al posto dei semi di meconopsis. In seguito ho scoperto che esiste un meconopsis giallo (M. cambrica) e di quello si trattava.
Mi arriveranno i blu l'anno successivo, piantine in vasetti, morenti per un lungo e travagliato viaggio.
Ho dedicato loro tutte le attenzioni possibili, e sono stato premiato da una buona fioritura, ma, contrariamente al cambrica, che per diversi anni è sopravvissuto, anche disseminandosi spontaneamente, si sono dimostrate piante difficili.
Se può essere abbastanza facile far crescere le piante che provengono da climi tropicali - basta tenerle in serre riscaldate - cosa ben più difficile è allevare nel nostro clima, con estati molto calde, quelle che vogliono la frescura delle montagne, e il papavero blu arriva proprio dalle montagne, quelle dell'Estremo Oriente. Non è stato sufficiente tenerle in posizione ombrose, già partite stentate sono arrivate alla fioritura provate e, pur fiorendo, non mi hanno maturato i semi.
Sono due le specie di meconopsis a fiore azzurro più conosciute, il betonicifolia e il grandis.
Ora sto provando partendo da una piantina in buona salute, ma occorre dire che, oltre a volere il fresco delle montagna, si tratta di un genere definito “perenne a vita breve”, anche se sarebbe più esatto definirla pianta biannuale. Per prolungarne la vita, come in tutte le piante monocarpiche, bisognerebbe impedire la fioritura togliendo i boccioli prima che si aprano, magari questa volta ci proverò, non ho più l'impazienza del primo fiore.
Per la coltivazione non ci sono grandi problemi, un buon terriccio professionale ben drenato, con un PH tendente all'acido, e… un giardino in montagna e i risultati non mancheranno.
Ormai sono molti i cultivars di questo genere, ma difficili da trovare in Italia
PUBBLICATO DA:
Renato Ronco
alle
10:15 PM
1 commenti
Categorie: -Fiori, Papaveraceae
giovedì 12 maggio 2016
E' tempo di rose
Lijiang Rose
Ho ottenuto la mia Lijiang tramite talea e cresce appoggiandosi su di un Poncirus trifoliata. I suoi lunghi getti si agganciano a tutti gli arbusti o alberi che le sono vicini. La fioritura è unica, almeno nel mio giardino, ma grandiosa con clima favorevole, può durare più di tre settimane cominciando già in aprile. I fiori sembrano piccole campane o meglio lanterne per cercare un'affinità che ricordi la Cina. I petali hanno tonalità di color rosa, diverse tra l'interno e l'esterno creando un piacevole contrasto. Le sue corolle emanano un intenso e gradevole profumo, avvertibile anche a distanza. Nella seconda immagine si vede Lijiang Rose assieme alla Tea odorata conosciuta anche come Indica mayor
PUBBLICATO DA:
signore delle rose
alle
11:04 AM
0
commenti
Categorie: Rosaceae
martedì 29 marzo 2016
Villa Boccanegra, un giardino da scoprire
giardinaggio luglio 2015
Villa Boccanegra |
Nel recente passato alcuni inglesi, amanti della natura e creatori di giardini per il loro piacere, arrivati in questa parte della Liguria si sono fermati e hanno lasciato eredità botaniche importanti
![]() |
Tillandsia aeranthos |
![]() |
Encephalartos villosum |
A Thomas Hanbury dobbiamo essere grati per aver creato Villa Hanbury.
Clarence Bicknell ha lasciato tracce consistenti a Bordighera.
La storia di Villa Boccanegra è antica di secoli e passa attraverso molti proprietari. La creazione del suo giardino, come lo si può ancora osservare, penso sia giusto attribuirla a Ellen Willmott, una ricca ereditiera inglese che già possedeva giardini in Inghilterra e Francia e che dedicò parte della sua vita ad abbellire il giardino, che conobbe e acquisì grazie all’amicizia e alle frequentazioni con Thomas Hanbury
La posizione è splendida, un balcone sul Mediterraneo con una vista mozzafiato. Nella limpida giornata della mia visita lo sguardo arrivava fino alle rocce rosse dell’Esterel. Con un microclima invidiabile capisco come tante persone abbiano voluto quella proprietà.
yucca |
Ora Villa Boccanegra è diventato il “Giardino Piacenza”, e non poteva finire in mani migliori. Alla famiglia Piacenza, da generazioni imprenditori lanieri nel biellese, va il merito di avere creato il grande parco La Burcina di Pollone, famoso nel mondo per la sua collezione di rododendri.
Guido Piacenza si occupa ora di Boccanegra, affiancato dalla moglie Ursula, infaticabile, appassionata ricercatrice di pianta rare.
Percorrendo con lei il grande parco di Villa Boccanegra, (3/4 ettari), che dalla splendida casa scende direttamente sul mare è una sorpresa continua.
Scopro le sue qualità “giardiniere”; le piante vuole seminarle, vuole vederle nascere, non solo crescere.
Ogni passo è una scoperta per me che vivo a Torino, dove la maggior parte delle piante che vedo non potrebbero vivere, in un angolo ben riparato prospera anche il tropicale frangipane, con la sua fragranza esotica.
Il parco è una collezione infinita di piante rare, frutto della sua ricerca e raccolta di semi nelle parti più lontane del mondo, in special modo nell’emisfero sud, con particolare attenzione a quelle resistenti alla siccità estiva.
Non si arrende mai Ursula, deve sempre provare, seminare.
Strelitzia nicolai
|
Pereskia grandifolia
|
Il giardino, in Via A. Toscanini 49 Ventimiglia (IM), è visitabile solo su appuntamento.
PUBBLICATO DA:
Renato Ronco
alle
10:25 PM
3
commenti
Categorie: -Giardini, -Orti/Giardini botanici
lunedì 1 febbraio 2016
Profumo di pianta
Il grande, compianto Sir Peter Smithers, giardiniere eccelso, si occupava solo dei suoi giardini, privilegiava le piante profumate. Attribuiva al profumo in giardino una dimensione, la quinta, poiché la quarta era data dal loro mutare nel tempo.
Brugmansia |
Osmanthus fragrans |
Chimonanthus praecox |
PUBBLICATO DA:
Renato Ronco
alle
7:17 PM
0
commenti
martedì 1 settembre 2015
Illicium
Non sono molti che li conoscono, ma se parliamo di “anice stellato” sono certo che ad alcuni verranno in mente i loro frutti secchi, aromatici, che si possono trovare in erboristeria. Nulla a che vedere con l’anice vera (Pimpinella anisum).
PUBBLICATO DA:
Renato Ronco
alle
7:18 PM
1 commenti
Categorie: -Fiori, Schisandraceae
lunedì 29 giugno 2015
Dante non c’è più
Dante seduto su un ramo di rododendro |
PUBBLICATO DA:
Renato Ronco
alle
11:09 PM
2
commenti
domenica 25 gennaio 2015
Cotyledon orbiculata var. engleri
L'inverno è un gran momento per osservare la fioritura delle succulente africane. Qualche anno fa avevo presentato il Cotyledon orbiculata, una robusta crassulacea resistente al freddo. Quest'anno mi è finalmente fiorito il Cotyledon orbiculata var. engleri, molto simile al precedente a parte alcuni dettagli.
Le foglie (15 e più cm) di un verde intenso sono abbondanti e crescono numerose lungo i fusti della piantina che può raggiungere e superare il mezzo metro di altezza, ma nel Cotyledon orbiculata var. engleri sono più robuste, tondeggianti e le estremità sono meno arrossate che nel tradizionale Cotyledon orbiculata.

Il Cotyledon orbiculata var. engleri è un'ottima scelta per chi desidera delle interessanti fioriture nei mesi invernali. Non ha bisogno di cure e non è necessario annaffiarlo. Non saprei dire se potrebbe resistere in un clima con gelate diurne, ma sopravvive tranquillamente temperature notturne di alcuni gradi sottozero.
PUBBLICATO DA:
taro
alle
9:46 AM
2
commenti
Categorie: -Piante grasse, -Spagna, Crassulaceae
lunedì 15 dicembre 2014
Russula torulosa e auguri
E dopo una lunga assenza ritorno con un fungo! Non commestibile e probabilmente nemmeno molto interessante, ma ne parlo prima di tutto perché è ormai ora degli Auguri di Buone Feste e poi perché negli ultimi giorni è spuntato un po' ovunque nel mio giardino e me lo trovo sempre tra i piedi...
C’è da dire che non dispongo di molta terra ho però due grossi esemplari di Pino domestico (Pinus pinea), pianta con cui è spesso associata la Russula torulosa, un fungo che cresce abitualmente nelle pinete mediterranee. Mi ha stupito un po' questa invasione perché é la prima volta che compare nel mio giardino e in questo mese di dicembre ne sono già spuntante una ventina.
Spero di non averla confusa con qualche altra russola... ha un cappello di circa 8-10 cm convesso e poi piano con una certa depressione. Il colore è vinoso, viola-porpora con chiazze più chiare e lamelle molto fitte bianco-crema. Il gambo è robusto e tendente al rosso porpora-violetta. Lo conosco per velenoso.
Ne approfitto infine per augurare un sereno Natale e un felice anno nuovo a Renato, al nostro collaboratore il Signore delle Rose e a tutti i lettori che ci seguono!!
PUBBLICATO DA:
taro
alle
8:48 AM
6
commenti
venerdì 21 novembre 2014
Deinanthe bifida
giardinaggio ottobre 2014
Pochi conosceranno questo fiore; non si incontra con facilità nei giardini, ed
è assai raro trovarlo nei vivai. La ricerca su internet non segnala alcun sito
in italiano (neanche il poco che avevo messo io sul blog nel 2006).
Credo che a rallentare la sua diffusione contribuisca la… timidezza dei suoi
fiori, già di per se piccoli, sono anche reclinati; per osservarli bene,
fotografarli, bisogna piegare le gambe e la schiena, hanno peraltro un colore
ceruleo molto bello.
Parente delle ortensie, appartiene alla stessa famiglia, si discosta però
abbastanza.
Se la pianta, almeno per un occhio inesperto, può ricordare una ortensia
macrophilla, in realtà sono molte le differenze; la più vistosa sta nel fatto
che non è una pianta legnosa ma in autunno le foglie e gli steli ingialliscono
fino a seccare del tutto. Rinascerà ogni primavera con le sue grandi foglie
bifide, essendo divise in due lobi nella specie omonima e appuntite nella
cerulea, le uniche due di questo genere.
Le foglie sono opposte, ovate, crespe, leggermente dentate, ruvidamente
tomentose e di un bel verde intenso. Possono superare i 20/25 di
centimetri di lunghezza per una larghezza di 15.
Certamente la parte migliore della pianta è costituita dalle foglie, mentre i
fiori, per la breve durata e la poca vistosità, non costituiscono, da soli, un
buon motivo per cercare questa pianta.
I fiori, con 5 petali carnosi e gli stami molto evidenti, sono portati su un
gambo esile che si allunga poco sopra le foglie. Non sono numerosi e hanno un
portamento pendulo, ma se si osservano con un minimo di attenzione sono
veramente belli; sembrano di cera. Le mie piante sono tutte di colore ceruleo,
ma ne esistono anche con fiore bianco.
Fiorisce nei mesi di giugno/luglio
Provvista di corti rizomi sotterranei tende ad allargarsi ogni anno, ma con
lentezza.
Ama posizioni ombrose, e preferisce il fresco, teme di più le calde giornate
estive quando le foglie possono essere facilmente danneggiate dal sole diretto,
mentre non si spaventa dei freddi inverni, a cui resiste imperturbabile, forte
anche del fatto che riposa sotto terra.
Arriva dall’Estremo Oriente, dove cresce nei boschi freschi e ombrosi.
Si può moltiplicare con una certa facilità dividendo i ceppi, anche se ha
qualche difficoltà ad affrancarsi, mentre non me ne sono mai nate da seme.
Pur preferendo un terreno con PH leggermente acido, prospera benissimo anche in
suolo neutro o debolmente alcalino, purché sia fertile, umifero, drenante e
moderatamente profondo mentre, penso non ami il calcare.
Per ora si è dimostrata resistente alle più comuni patologie; contrariamente a
quanto mi è capitato di leggere, non è neanche tanto apprezzata dalle
chiocciole e lumache.
È una pianta di buon carattere, si accontenta anche di essere dimenticata nel
medesimo vaso per anni; l’unica cosa che non deve mai mancargli è l’acqua.
Meriterebbe più spazio, più attenzione nei giardini, magari accostata a hoste o
rodgersie, che amano le medesime posizioni, le sue grandi foglie, si
distinguerebbero per l’aspetto non lucido.
PUBBLICATO DA:
Renato Ronco
alle
7:08 PM
1 commenti
giovedì 16 ottobre 2014
Calycanthus Venus - Sinocalycanthus chinensis
giardinaggio settembre 2014
Quando si parla di
calicantus il pensiero corre subito a un fiore speciale, conosciuto da molti,
prima di tutto per l’epoca della sua fioritura, che praticamente avviene in
inverno, poi per l’intenso, inconfondibile profumo; ma il nome di questa
pianta, erroneamente conosciuta come calicantus, non è esatto, il nome corretto
è Chimonantus praecox.
PUBBLICATO DA:
Renato Ronco
alle
9:54 PM
1 commenti