lunedì 23 novembre 2009

Tomatilli e chichingeri

Case&Country settembre 2009

------Physalis un genere numeroso e vario
Botanicamente si chiamano tutti Physalis, e devo dire che c'è molta confusione su questo genere.

Alcuni conoscono l'alchechengi Physalis alchechengi, una pianta erbacea perenne che si può trovare nei terreni incolti, al bordo dei boschi. E' molto visibile in autunno, con i frutti somiglianti a piccole, luminose lanterne cinesi, di colore arancio vivo, quasi rosso; la maggior parte ritiene, sbagliando, che questi siano i frutti usati dai pasticceri. Sono invece ben conosciuti dai fiorai perché in autunno gli steli, con più frutti e privati delle foglie vengono usati per le composizioni floreali.---------------------Physalis alchechengi
-------- ---Physalis alchechengi in inverno
Quasi tutti conoscono gli alchechengi che si possono trovare in pasticceria, con le brattee del calice rivoltate ed usate come un piccolo manico e il frutto giallo/arancio ricoperto di cioccolato. Molti meno sanno che si tratta del Physalis pubescens, oppure peruvianus, siamo nell'incertezza della nomenclatura. Si tratta di una pianta erbacea dal forte sviluppo, con grandi foglie tomentose e sensibile al gelo. Nel paese di origine (Perù) vive diversi anni, da noi si può coltivare con un ciclo annuale come il pomodoro.-------------------Physalis pubescens
I suoi frutti sono sempre contenuti dentro il calice, ma invece di avere un bel colore rosso/arancio è di un giallo pagliaceo.
Quando queste brattee iniziano a seccare è il momento di raccoglierli.


Sicuramente pochi conoscono il tomatillo (Physalis ixocarpa, sin. Physalis philadelphica) che è abbastanza diverso dai precedenti, sia come pianta che come frutto.
Spesso viene confuso con il tamarillo Cyphomandra betacea, con cui non ha nulla da spartire tranne l'appartenenza alla stessa famiglia, le solanaceae.
Questa grande famiglia di piante, prevalentemente arrivate in Europa dopo la scoperta dell'America, è stata una sorta di rivoluzione per la produzione degli ortaggi. Ricordo le patate, le melanzane, i pomodori, i peperoni. La diffusione della patata ha cambiato abitudini alimentari e sfamato popoli interi.

I frutti del tomatillo sono poco più grandi di un chichingero e un po' più piatti, verdi, per virare al chiaro a maturità avanzata quando cadono a terra. Il frutto quando ha raggiunto la sua massima dimensione esce parzialmente dalla corolla, che non è sufficientemente sviluppata per poterlo contenere.
Sono adatti da consumare come verdura, crudi in insalata, anche se compaiono ricette per speciali salse. Il gusto è piacevole, difficile da descrivere, un po' agrodolci, con qualcosa del peperone quando è verde; sono da provare.--------------------Physalis ixocarpa
Il tomatillo, almeno quello che da qualche anno è un ospite ormai abituale del mio “orto che non c'è”, è una pianta minuta, con piccole foglie verde chiaro, glabre, e deboli steli che bisognava aiutare con un sostegno. E' una pianta autosterile, il polline di un fiore non riesce a fecondare un altro fiore della stessa pianta, per cui occorre piantarne almeno due per poter avere i frutti con i semi. Io preferisco piantarne una sola, i frutti senza semi sono più piccoli e meno tondeggianti ma li trovo migliori.

Insalata del giardiniere.
Per due persone

15 tomatilli, meglio se non sono completamente maturi.
Una dozzina di pomodori ciliegina, ben maturi.
6 chichingeri, per essere chiaro physalis pubescens.
Un mazzetto di crescione.
Dividere a metà ogni frutto, tagliare il crescione scartando i gambi più duri. Condire con solo olio extravergine di oliva e un filo di aceto, poco sale.

Un insieme di sapori particolari, delicati ma diversi tra di loro, legati dal gusto deciso e un po' aspro del crescione.

1 commenti:

taro ha detto...

Sarebbe interessante capire se pubescens e peruvianus siano sinonimi. Io ho due piantine arrivate dal giardino di Renato che si sono convertite in perenni... Grazie per l'interesante articolo di Case&Country, ma anche per la "ricetta" ;D