Avevo cinque bellissimi Pinus sabiniana.
Tutte piante seminate da me quando avevo venti anni, fate voi il conto di quanti anni potevano avere. Tutte in pieno vigore.
Tre, nel “giardino di campagna” sulla collina di Gassino torinese, me li ha portati via una nevicata nel 1999, insieme ad una cinquantina di altri alberi di grandi dimensioni, tutti ribaltati a valle dal peso della neve.
Mi consolavo con i due rimasti a Torino; due piante speciali, una per la particolarità del tronco, l’altra per la dimensione.
Quest’estate, non so se possa avere avuto in qualche modo responsabilità la terribile grandinata, che ha provocato ferite sui rami, tutti e due sono stati aggrediti da un fungo che non conoscevo, ma ora il suo nome lo ricorderò, Botryosphaeria dothidea, in pochissimo tempo me li ha praticamente uccisi!
Uno lo abbatterò appena ne troverò il tempo, per l’altro resto incerto, se aspettare la primavera, per vedere come si comporta, ben sapendo che quando viene compromessa una parte così importante della chioma ne risentono anche le radici, compromettendone la stabilità.
Un grande dispiacere, non so se in Piemonte esistano ancora Pinus sabiniana di queste dimensioni.
Praticamente è impossibile curare piante di questa dimensione quando i sintomi sono troppo evidenti. Come prevenzione sono consigliati trattamenti primavera/estate con prodotti a base di rame e thiophanate metyl su tutta la chioma.
lunedì 7 novembre 2011
Pinus sabiniana - Botryosphaeria dothidea
PUBBLICATO DA: Renato Ronco alle 8:15 AM
Categorie: -Conifere, -Parassiti
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3 commenti:
Sono una neofita, ma vedo io come seguo con apprensione i miei alberelli trapiantati l'anno scorso,per cui posso capire come ci si senta a perdere questi magnifici esemplari..mi dispiace. Un saluto.
Che peccato! Non ero riuscito a vedere quelli del tuo "giardino di campagna", ma ricordo benissimo i due nel vivaio e le loro grandi pigne. Se non hanno speranza, non potresti seminarne intanto qualche piantina e vedere di dargli una nuova opportunità nella cascina? Io non perderei tempo! Poi ci penseranno loro a crescere.
Gli effetti di una violenta grandinata sono simili a quelli di una maldestra potatura e aprono la via a tutte le infezioni possibili.Peccato perchè le piante che sono legate a dei ricordi fanno male quando si perdono. Come giustamente dice Taro, bisogna ricominciare, in fondo i giardinieri sono degli ottimisti...per forza.
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