mercoledì 29 novembre 2006

Michele Piovano - Poesie

Ho un ricordo per ogni visitatore nel mio vivaio/giardino.
Eravamo nel 2003/4, ricordo un signore alto, con un fare molto a modo, un po’ di altri tempi, quando la calma del discorrere e l’educazione erano diversi. Lo accompagnava la figlia; una visita breve e piacevole.
Cercava una pianta per lui speciale, mi rammarico di non ricordare quale.
Qualche tempo dopo ritornò, chiacchierammo un po’ di più. Con sorpresa mi sentii dire – Ho scritto una poesia sul suo vivaio.
Rimasi sorpreso, avevo capito che doveva avere una sensibilità particolare, ma non pensavo a un poeta. Nei nostri giorni parrebbe che non ci sia più posto per le poesie, soprattutto per chi le scrive.
Gli dissi che mi avrebbe fatto piacere leggerla, così nella successiva visita mi portò “Dai varchi aperti” Edizioni del Leone, e lessi “Il vivaio”.
Rimasi sorpreso, per quante cose aveva colto nella sua prima visita di pochi minuti.


DAI VARCHI APERTI

Il vivaio

Un sogno antico. E fu
l’ora dell’edera al cancello,
della vista che fa vivi gli innesti,
se chiari o bruni, non importa.
-Occorrerà
intendere il linguaggio del silenzio
che apre le uova,
ecco un brivido breve trasalendo
venire alla gola.
Cosa hai visto? Il tempo
al fondo dello stagno
consumato dal buio, mille verste
per ritornarci un volto antico o almeno
il suo sguardo di cieli e di betulle.
Cerchi la pace in un recinto e trovi
quella calma fragile del verde
senza dolore,
dove si dondola il bambù

2 commenti:

Pat ha detto...

Grazie per averla condivisa!

Pat

Renato Ronco ha detto...

Conosci l'autore? Mi piacerebbe avere un contatto con lui e non so come rintracciarlo.

ronco.renato@libero-it
Grazie, Renato