giardinaggio settembre 2014
Quando si parla di
calicantus il pensiero corre subito a un fiore speciale, conosciuto da molti,
prima di tutto per l’epoca della sua fioritura, che praticamente avviene in
inverno, poi per l’intenso, inconfondibile profumo; ma il nome di questa
pianta, erroneamente conosciuta come calicantus, non è esatto, il nome corretto
è Chimonantus praecox.
giovedì 16 ottobre 2014
Calycanthus Venus - Sinocalycanthus chinensis
Botanicamente il vero
Calycanthus, genere di poche specie, non ha nulla a che vedere con il
precedente, ma ora parlo di un suo ibrido di recente introduzione, il C.
‘venus’.
Speciale il suo fiore,
veramente speciale. Se vogliamo trovarne uno che possa assomigliarle, appena un
po’ più piccolo, potremo citare quello della magnolia stellata.
Non fiorisce in inverno, ma
in tarda primavera.
È stato lungo il percorso,
tutto americano, per ottenere questo ibrido complesso, coinvolgendo ben tre
specie diverse (C. Chinensis (C. floridus) e (C. occidentalis), ma il risultato
ne è valso la pena.
L’aspetto è più quello di
un arbusto, perché tende a produrre diversi rami dal basso. Le foglie sono di
media dimensione, la
fioritura abbondante e precoce,
nel senso che anche le piante piccole già al secondo anno portano diversi
fiori.
Il fiore è
bianco con le marcature centrali viola e arriva a 10 cm. di diametro.
Il profumo non
manca, ma è delicato, e quando si legge delicato in genere vuole dire ‘poco’;
occorre avvicinarsi per sentire la sua fragranza fruttata che ricorda un po’ il
melone maturo.
Diversa la
storia del Sinocalycanthus chinensis, come suggerisce il nome arriva dalla
lontana Cina, unica specie del genere, ed è arrivato in Europa, in Gran
Bretagna, solo nel 1989.
Non poteva
certo mancare nello speciale giardino del compianto Sir Peter Smithers a Vico Morcote, in Svizzera e le mie
piante provengono proprio da semi di una sua pianta.
Le sue foglie
sono molto grandi e lucide, di un bel verde brillante, purtroppo sono amate
dalle lumache e chiocciole da cui dovranno essere protette.
Fiorisce nello
stesso periodo del C. venus, i suoi fiori sono però molto diversi e senza il
delicato profumo; la crescita, a mio parere, è leggermente superiore, arrivando
in breve tempo a raggiungere i 2/3 metri e ha meno tendenza a ramificare dal
basso.
I fiori
bianchi, leggermente più piccoli del C. venus (8-9 cm di diametro), sembrano di
porcellana, hanno meno petali che
sono però più larghi, con la parte
centrale gialla; tendono a sfumare
nel rosa quando hanno raggiunto la
piena maturazione.
Il
sinocalicanto si riproduce facilmente da seme, dovranno però passare alcuni
anni prima di poter osservare i primi fiori.
Il C. venus,
almeno da me, non ha mai fatto semi; per prova ne ho riprodotti alcuni, e ho
voluto testare la compatibilità innestandolo sul chimonantus, con successo.
Il modo più semplice
rimane quello di staccare i getti
basali quando hanno già emesso qualche radice; con una certa difficoltà si
possono riprodurre entrambi per talea.
Per ora si sono
dimostrate piante robuste rispetto alle patologie funginee, le più pericolose
perché “invisibili”, fino a quando i danni non sono ormai irrimediabili.
PUBBLICATO DA: Renato Ronco alle 9:54 PM
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1 commenti:
Sai che il 'Venus' mi era proprio sconosciuto! Grazie per averlo presentato :)
Un saluto!
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