domenica 27 aprile 2025
mercoledì 6 novembre 2024
Orto Botanico di Lione - Conifere
Avevo visto, molti anni fa, frettolosamente, il Giardino Botanico di Lione, mi era sfuggito una parte di conifere raree di dimensioni inconsuete. Vicino ad ogni pianta ci sono io, per rendere meglio conto delle dimensioni.
Abies numidica |
Calocedrus decurrens. Quando ero giovane si chiamava Libocedrus |
Cedrus libani |
Pinus heldrichii. Anche questa specie è considerata nana o a crescita lentissima |
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Renato Ronco
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martedì 5 novembre 2024
Segue Orto Botanico di Lione
Sequoia sempervirens |
Torreja nucifera |
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mercoledì 13 settembre 2023
Musa paradisiaca
Piccole banane crescono... a Torino
Quest'anno ne ha fatte poche la mia pianta di banano, Musa paradisiaca ... forse. È un vero rompicapo capirne qualcosa tra le varie specie e varietà di musa.
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Renato Ronco
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Categorie: Musaceae
martedì 21 marzo 2023
mercoledì 10 agosto 2022
Euonymus wilsonii
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Categorie: Celastraceae
sabato 1 maggio 2021
lunedì 21 settembre 2020
mercoledì 13 maggio 2020
Ammocharis coranica
Una nuova "Sudafricana", penultima arrivata, l'ultimo è il mitico Boophane disticha, ma aspetto di vederlo fiorito.
L'Ammocharis dal bellissimo fiore che un po' richiama gli Scadoxus ha una particolarità, direi una stranezza, le foglie, specie quando iniziano a crescere, sembrano essere state troncate sulla punta.
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Renato Ronco
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Categorie: Amarillidaceae
giovedì 27 giugno 2019
Convegno "Verde Torino"
Sabato 29 Giugno 2019 alle ore 15,30 prersso la Biblioteca civica centrale, in via della Cittadella 5
ci sarà la seconda edizione del convegno "Verde Torino", organizzato dal Dottore Francesco Albano.
Ci sarò anche io, a parlare dell'Arboretum Taurinense.
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Renato Ronco
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martedì 15 maggio 2018
Renato Ronco dal Salone Internazionale del Libro di Torino 2018
Renato Ronco dal Salone Internazionale del Libro di Torino presenta
"Succede nell’ombra del bosco vecchio" edito da BookSprint Edizioni.
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taro
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domenica 15 aprile 2018
Presentazione del libro "Succede nell'ombra del bosco vecchio"
Sabato 21 aprile alle ore 17,00 a Caselle Torinese, in Via Cravero 6 la libreria Tempo Libro Education presenterà il libro "Succede nell'ombra del bosco vecchio".
Ci sarò anche io.
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mercoledì 3 gennaio 2018
Intervista dell'Editore... "Succede nell'ombra del bosco vecchio"
Intervista con Renato Ronco, autore di "Succede nell'ombra del bosco vecchio"
1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato in una famiglia contadina, negli anni in cui contadini usavano fare tutto da soli. Chi ha avuto questa fortuna a dieci anni sapeva già un sacco di cose, che nessuna scuola di oggi o di ieri può insegnare, ad esempio: sapeva fare il vino, il miele, il pane, il burro, allevare animali piccoli o grandi, accendere il fuoco, raccogliere i semi degli ortaggi, coltivare quasi tutto, usare gli attrezzi più comuni. Apprendere queste cose da bambino era una specie di gioco. Si imparava “facendo”, e le cose manuali sono indelebili. Sono cresciuto con questo rapporto privilegiato con la natura, con dei grandi maestri. I miei genitori.
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Non mi è facile citare un libro… per un adolescente poi. Dovendo dirne uno suggerirei “Creature grandi e piccole” di James Herriot, per l’ironia nell’affrontare la quotidianità della vita, ma l’adolescente dovrebbe provare passione per la natura.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Personalmente vedo il fatto come una perdita, non ho mai letto un libro in formato eBook, ma ritengo che presto o tardi il libro in forma cartacea sarà soppiantato. Mi sembra un incubo immaginare una biblioteca di eBook, mi mancherebbe persino l’odore della carta.
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Per me direi né uno né l’altro, intanto nel periodo scolastico facevo fatica a svolgere i temi. Il mio problema è sempre stato quello di essere estremamente conciso. Ho cominciato in tarda età, quando mi sono accorto che piaceva il mio modo di scrivere.
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
È nato un po’ per caso, ho un “bosco vecchio”, e ho pensato di inventare qualcosa di misterioso, magico, un gioco con me stesso. Dopo, man mano che la storia prendeva corpo ho iniziato a pensare che se lo arricchivo poteva anche diventare un libro, ma ho dovuto uscire dal bosco...
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Vorrei stimolare a sognare ad occhi aperti, a credere, coscienti di giocare, che possa esistere un soprannaturale, qualunque esso sia, perché lascia una speranza di fronte ai problemi più seri che si possono incontrare nella vita. Dopo questo, una sorta di messaggio nella storia che si sviluppa: il bene, o comunque la parte sana di una società, vincerà, ma occorre lottare per arrivare all’obbiettivo che ci poniamo di volta in volta. Sempre.
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Non avrei mai immaginato di scrivere un libro. Non credevo neanche di essere bravo a scrivere. La svolta è avvenuta tardi. Ricordo un episodio che per me è stato significativo: Il Dirigente che avevo allora mi chiese di fare una relazione. Non era di mia competenza, scavalcava colleghi più alti di grado. Non capii allora, e ancora adesso me lo chiedo, se voleva crearmi complicazioni oppure mettermi alla prova. Rimase sorpreso (io anche), al punto che lesse la mia relazione in pubblico, facendomi i complimenti.
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Il libro è nato per caso come anche le varie vicende che lo compongono. Ricordo l’intensità del capitolo della “guarigione miracolosa”.
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
All’inizio non pensavo nemmeno che potesse diventare un libro, poi ha cominciato a prendere corpo. Ho avuto una fermata perché non trovavo un finale che mi soddisfacesse. Non so se sia un problema mio, ma le chiusure mi sono sempre state difficili, in ogni cosa.
10. Il suo autore del passato preferito?
Ho letto troppi libri e ho poca memoria. Non ho un autore preferito, per citarne uno Hemingway, ma ho letto con grande piacere i libri di Bernard Moitessier. Determinante la mia voglia di viaggiare, fin da bambino, oltre i confini visibili e l’abitudine di affrontare i problemi della vita, piccoli o grandi, da solo.
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Encomiabile, doveroso dare la possibilità a chi non potrebbe leggere un libro di viverne la storia. Ho letto migliaia di libri, iniziando appena ho imparato a leggere. La mia vita è sempre stata all’insegna del “non ho tempo”, sono costretto tuttora a leggere nei ritagli di tempo, sottraendone anche al sonno. Penso alle ore “perse” in auto dove guidando non posso leggere, l’audiolibro mi farebbe superare questo limite.
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Renato Ronco
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venerdì 29 dicembre 2017
Dall'editore... "Succede nell'ombra del bosco vecchio"
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Renato Ronco
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mercoledì 22 novembre 2017
Succede nell'ombra del bosco vecchio
Nel primo c’erano le mie storie con le piante, questa volta è una storia a sé, completamente inventata, dove c’è una componente fantastica, perché mi piace avere la capacità di sognare, per superare le barriere del possibile. Marginalmente ho inserito qualcosa che avesse a che fare con le piante
(Una vita senza sogni è come un giardino senza fiori. Geltrude Beese)
"Succede nell'ombra del bosco vecchio" Book Sprint Edizioni, eBook e IBS libri.

…Dimenticavo, tutti gli utili derivanti dalla vendita del libro saranno devoluti in beneficenza.
La rassegna dell'editore e l'intervista con Renato Ronco, autore di "Succede nell'ombra del bosco vecchio".
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domenica 1 gennaio 2017
Flora Sudafricana - Haemanthus - Scadoxus
Giardinaggio dicembre 2016
Viviamo un periodo di
globalizzazione, con lo spostamento di un gran numero di persone, anche solo
per turismo e mi sorprende che la diffusione di piante provenienti da paesi
lontani, anche se non isolati da un mare, come appunto il Sudafrica, sia così
lenta. È molto più veloce l’invasione di certi parassiti, come è successo negli
ultimi anni, a danno prima delle palme, poi dei castagni e del bosso, per
ricordarne alcuni.
Vista la facilità nel coltivarlo successivamente ho voluto avere l’Haemanthus coccineus. Per ultimo, per ora, mi sono stati regalati alcuni Scadoxus. Ora mi manca, vorrei avere, una pianta di Boophone… la mania delle collezioni non finisce mai.
La fioritura delle mie piante non è contemporanea, il coccineus mi fiorisce una ventina di giorni prima, e questo mi ha impedito il tentativo di ibridarli.
La sua infiorescenza è splendida, un fuoco d’artificio, una sfera di luminosi fiorellini rossi sorretti da uno stelo più lungo di quello degli Haemanthus. Le foglie sono molto diverse più larghe e più sottili e crescono in altezza, assumendo una importanza decorativa anche quando i fiori sono passati.
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venerdì 23 settembre 2016
Il papavero blu
Giardinaggio giugno/luglio 2016
Mi hanno sempre affascinato i papaveri, intendo quelli selvatici (Papaver rhoeas), prima dell'avvento dei diserbanti selettivi coloravano i campi di frumento, accompagnati dai fiordalisi (Centaurea cyanus), altrettanto belli.
Li ho sempre trovati facili da fotografare, perché i fiori sono come le persone, ci sono quelle fotogeniche e quelle no, e non è una questione di sola bellezza. Anche i pittori più famosi ne sono stati attratti, uno per tutti Claude Monet.
Poi, anni fa, scopro il papavero blu.
Non un ibrido creato dalla spasmodica ricerca dei selezionatori del blu in certi fiori, come il tulipano, la rosa. Esiste in natura, ma non si chiama papavero, si chiama Meconopsis. Molto simile al papavero, tanto che non capisco perché gli abbiano assegnato un altro genere. Come il papavero ha i boccioli pelosetti e penduli, che sembrano piccole olive e anche i petali, quando escono, paiono un po stropicciati.
Non riuscivo a trovare qualche piantina allora avevo ordinato semi, erano germogliati e cresciuti bene anche se un po' stentati rispetto alle aspettative, fino ad arrivare a fiorire, ma, al momento della fioritura, sorpresa, sono comparsi dei bei fiori… gialli. Grande delusione, mi avevano spacciato semi di papavero giallo al posto dei semi di meconopsis. In seguito ho scoperto che esiste un meconopsis giallo (M. cambrica) e di quello si trattava.
Mi arriveranno i blu l'anno successivo, piantine in vasetti, morenti per un lungo e travagliato viaggio.
Ho dedicato loro tutte le attenzioni possibili, e sono stato premiato da una buona fioritura, ma, contrariamente al cambrica, che per diversi anni è sopravvissuto, anche disseminandosi spontaneamente, si sono dimostrate piante difficili.
Se può essere abbastanza facile far crescere le piante che provengono da climi tropicali - basta tenerle in serre riscaldate - cosa ben più difficile è allevare nel nostro clima, con estati molto calde, quelle che vogliono la frescura delle montagne, e il papavero blu arriva proprio dalle montagne, quelle dell'Estremo Oriente. Non è stato sufficiente tenerle in posizione ombrose, già partite stentate sono arrivate alla fioritura provate e, pur fiorendo, non mi hanno maturato i semi.
Sono due le specie di meconopsis a fiore azzurro più conosciute, il betonicifolia e il grandis.
Ora sto provando partendo da una piantina in buona salute, ma occorre dire che, oltre a volere il fresco delle montagna, si tratta di un genere definito “perenne a vita breve”, anche se sarebbe più esatto definirla pianta biannuale. Per prolungarne la vita, come in tutte le piante monocarpiche, bisognerebbe impedire la fioritura togliendo i boccioli prima che si aprano, magari questa volta ci proverò, non ho più l'impazienza del primo fiore.
Per la coltivazione non ci sono grandi problemi, un buon terriccio professionale ben drenato, con un PH tendente all'acido, e… un giardino in montagna e i risultati non mancheranno.
Ormai sono molti i cultivars di questo genere, ma difficili da trovare in Italia
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Renato Ronco
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giovedì 12 maggio 2016
E' tempo di rose
Lijiang Rose
Ho ottenuto la mia Lijiang tramite talea e cresce appoggiandosi su di un Poncirus trifoliata. I suoi lunghi getti si agganciano a tutti gli arbusti o alberi che le sono vicini. La fioritura è unica, almeno nel mio giardino, ma grandiosa con clima favorevole, può durare più di tre settimane cominciando già in aprile. I fiori sembrano piccole campane o meglio lanterne per cercare un'affinità che ricordi la Cina. I petali hanno tonalità di color rosa, diverse tra l'interno e l'esterno creando un piacevole contrasto. Le sue corolle emanano un intenso e gradevole profumo, avvertibile anche a distanza. Nella seconda immagine si vede Lijiang Rose assieme alla Tea odorata conosciuta anche come Indica mayor
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signore delle rose
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11:04 AM
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Categorie: Rosaceae
martedì 29 marzo 2016
Villa Boccanegra, un giardino da scoprire
giardinaggio luglio 2015
Villa Boccanegra |
Nel recente passato alcuni inglesi, amanti della natura e creatori di giardini per il loro piacere, arrivati in questa parte della Liguria si sono fermati e hanno lasciato eredità botaniche importanti
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Tillandsia aeranthos |
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Encephalartos villosum |
A Thomas Hanbury dobbiamo essere grati per aver creato Villa Hanbury.
Clarence Bicknell ha lasciato tracce consistenti a Bordighera.
La storia di Villa Boccanegra è antica di secoli e passa attraverso molti proprietari. La creazione del suo giardino, come lo si può ancora osservare, penso sia giusto attribuirla a Ellen Willmott, una ricca ereditiera inglese che già possedeva giardini in Inghilterra e Francia e che dedicò parte della sua vita ad abbellire il giardino, che conobbe e acquisì grazie all’amicizia e alle frequentazioni con Thomas Hanbury
La posizione è splendida, un balcone sul Mediterraneo con una vista mozzafiato. Nella limpida giornata della mia visita lo sguardo arrivava fino alle rocce rosse dell’Esterel. Con un microclima invidiabile capisco come tante persone abbiano voluto quella proprietà.
yucca |
Ora Villa Boccanegra è diventato il “Giardino Piacenza”, e non poteva finire in mani migliori. Alla famiglia Piacenza, da generazioni imprenditori lanieri nel biellese, va il merito di avere creato il grande parco La Burcina di Pollone, famoso nel mondo per la sua collezione di rododendri.
Guido Piacenza si occupa ora di Boccanegra, affiancato dalla moglie Ursula, infaticabile, appassionata ricercatrice di pianta rare.
Percorrendo con lei il grande parco di Villa Boccanegra, (3/4 ettari), che dalla splendida casa scende direttamente sul mare è una sorpresa continua.
Scopro le sue qualità “giardiniere”; le piante vuole seminarle, vuole vederle nascere, non solo crescere.
Ogni passo è una scoperta per me che vivo a Torino, dove la maggior parte delle piante che vedo non potrebbero vivere, in un angolo ben riparato prospera anche il tropicale frangipane, con la sua fragranza esotica.
Il parco è una collezione infinita di piante rare, frutto della sua ricerca e raccolta di semi nelle parti più lontane del mondo, in special modo nell’emisfero sud, con particolare attenzione a quelle resistenti alla siccità estiva.
Non si arrende mai Ursula, deve sempre provare, seminare.
Strelitzia nicolai
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Pereskia grandifolia
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Il giardino, in Via A. Toscanini 49 Ventimiglia (IM), è visitabile solo su appuntamento.
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Renato Ronco
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10:25 PM
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