venerdì 21 novembre 2014

Deinanthe bifida

giardinaggio ottobre 2014  
Pochi conosceranno questo fiore; non si incontra con facilità nei giardini, ed è assai raro trovarlo nei vivai. La ricerca su internet non segnala alcun sito in italiano (neanche il poco che avevo messo io  sul blog nel 2006).
Credo che a rallentare la sua diffusione contribuisca la… timidezza dei suoi fiori, già di per se piccoli, sono anche reclinati; per osservarli bene, fotografarli, bisogna piegare le gambe e la schiena, hanno peraltro un colore ceruleo molto bello.
Parente delle ortensie, appartiene alla stessa famiglia, si discosta però abbastanza.
Se la pianta, almeno per un occhio inesperto, può ricordare una ortensia macrophilla, in realtà sono molte le differenze; la più vistosa sta nel fatto che non è una pianta legnosa ma in autunno le foglie e gli steli ingialliscono fino a seccare del tutto. Rinascerà ogni primavera con le sue grandi foglie bifide, essendo divise in due lobi nella specie omonima e appuntite nella cerulea, le uniche due di questo genere.
Le foglie sono opposte, ovate, crespe, leggermente dentate, ruvidamente tomentose e di un bel  verde intenso. Possono superare i 20/25 di centimetri di lunghezza per una larghezza di 15.
Certamente la parte migliore della pianta è costituita dalle foglie, mentre i fiori, per la breve durata e la poca vistosità, non costituiscono, da soli, un buon motivo per cercare questa pianta.
I fiori, con 5 petali carnosi e gli stami molto evidenti, sono portati su un gambo esile che si allunga poco sopra le foglie. Non sono numerosi e hanno un portamento pendulo, ma  se si osservano con un minimo di attenzione sono veramente belli; sembrano di cera. Le mie piante sono tutte di colore ceruleo, ma ne esistono anche con fiore bianco.
Fiorisce nei mesi di giugno/luglio 


Provvista di corti rizomi sotterranei tende ad allargarsi ogni anno, ma con lentezza.
Ama posizioni ombrose, e preferisce il fresco, teme di più le calde giornate estive quando le foglie possono essere facilmente danneggiate dal sole diretto, mentre non si spaventa dei freddi inverni, a cui resiste imperturbabile, forte anche del fatto che riposa sotto terra.
Arriva dall’Estremo Oriente, dove cresce nei boschi freschi e ombrosi.
Si può moltiplicare con una certa facilità dividendo i ceppi, anche se ha qualche difficoltà ad affrancarsi, mentre non me ne sono mai nate da seme.
Pur preferendo un terreno con PH leggermente acido, prospera benissimo anche in suolo neutro o debolmente alcalino, purché sia fertile, umifero, drenante e moderatamente profondo mentre, penso non ami il calcare.


Per ora si è dimostrata resistente alle più comuni patologie; contrariamente a quanto mi è capitato di leggere, non è neanche tanto apprezzata dalle chiocciole e lumache.
È una pianta di buon carattere, si accontenta anche di essere dimenticata nel medesimo vaso per anni; l’unica cosa che non deve mai mancargli è l’acqua.

Meriterebbe più spazio, più attenzione nei giardini, magari accostata a hoste o rodgersie, che amano le medesime posizioni, le sue grandi foglie, si  distinguerebbero per l’aspetto non lucido.
 

1 commenti:

Stefano ha detto...

Davvero molto bello, grazie di avercelo fatto conoscere