mercoledì 20 aprile 2011

Giardini alpini

Case&Country giugno 2010
Non sono molto conosciuti i giardini alpini.
La loro bellezza minuta e un po' essenziale, la loro ubicazione fuori mano, la stagione breve, il tempo spesso incerto...
Tutti motivi che limitano il numero dei visitatori. Una selezione però qualitativa; i visitatori sono più attenti, più interessati - devono anche osservare piccole piante - spesso non sono solo appassionati ma anche intenditori, sempre sono amanti della montagna. Raramente si vedono pullman con scolaresche vocianti.
Geranium renardii
Non hanno neanche una storia antica come gli orti botanici, anche se hanno qualcosa in comune con loro, perché spesso sono sotto la tutela di una Università.
Cicerbita alpina
Nel Piemonte e nella Valle d'Aosta sono nati i primi e i più importanti italiani giardini, che sono anche quelli che ho potuto visitare, oltre al francese “Jardin alpin du Lautaret”, dove torno spesso.
Oggi sta aumentando la cultura del verde, da più parti nascono iniziative per nuovi giardini botanici, iniziative meritevoli, ma che raramente sfociano in qualcosa di realizzabile, spesso è un gruppo di persone che “vorrebbe”, che ha l'idea, ma che è alla ricerca di qualcuno che sia in grado di concretizzare il loro progetto accollandosi la parte più gravosa, quella manuale.
Aster pyrenaeus
La cosa più difficile da trovare non sono i mezzi finanziari, ma il tempo da dedicare. Spesso sono solo idee un po' confuse, ma lodevoli perché indicative di una nuova attenzione verso la natura. Per molti creare un giardino alpino sembra facile, ma non è così; non basta il contesto delle montagne, perché procurarsi piante alpine da tutto il mondo ed affrancarle è un'impresa impegnativa che non risparmia delusioni.
Chanousia, nato da una grande passione per le piante alpine, è ricco di storia. Nel 1897 la collezione del famoso abate Pierre Chanoux diede origine al primo giardino alpino italiano in Valle d'Aosta, al Colle del Piccolo S. Bernardo alla notevole quota di 2200 metri.
Castilleja rhexifolia
Dopo le devastazioni della seconda guerra mondiale il giardino, che dalla morte dell'abate Chanoux venne seguito dal botanico Lino Vaccari, rimase in seguito abbandonato per anni; con la fine della guerra a complicare le cose erano cambiati anche i confini di stato e Chanousia si trovò in territorio francese.
Dopo lunghe e complesse trattative, nel 1976 iniziarono i lavori di ricostruzione ad opera della Fondazione internazionale della Chanousia.
Delphinium yunnanense
La Saussurea alpina è un'asteraceae che cresce nei pascoli pietrosi di alta montagna e ha dato il nome al giardino alpino Saussurea, in Valle d'Aosta, sopra Courmayeur. Nato quasi 100 anni dopo Chanousia, non è meno interessante e piacevole da visitare.
Anche Giardino Alpino Paradisia, sempre in valle d'Aosta, a Cogne, deve il suo nome ad una pianta, Paradisea liliastrum, un giglio bianco.
Ghiacciaio di Lautaret
Il Colle del Lautaret si trova in Francia, nelle Alpi del Delfinato ad una altezza di 2058 m. vicino all'altrettanto noto colle del Galibier e collega Grenoble con Briançon. Forse è più famoso per il passaggio del Tour de France piuttosto che per il suo giardino botanico che, peraltro, riunisce piante alpine da tutto il mondo.

Giardino alpino Chanousia
Giardino alpino Saussurea
Jardin Alpin du Lautaret

3 commenti:

signore delle rose ha detto...

A proposito di Cicerbita alpina da noi è conosciuta come "Lidric di mont"; vengono raccolti i germogli, al momento dello scioglimento della neve e dopo cottura in vino bianco ed aceto aromatizzati con spezie, vengono conservati sott'olio d'oliva. Una prelibatezza da gustare come antipasto.

Renato Ronco ha detto...

Lidric come si traduce in italiano?
Non sapevo che si mangiavano le cicerbite. Alla prima occasione ti toccherà farmele assaggiare.

signore delle rose ha detto...

"Lidric" stà per radicchio, anche se non ha nulla a che vedere con le cicorie, e con questo nome che i friulani della Carnia chiamano la cicerbita. Si stà addirittura tentando la coltivazione.