Case&Country dicembre 2009
E' bianca la rosa di Natale
Le leggende su di una pianta indicano l'interesse dell'uomo fin dai tempi passati; l'attenzione, la curiosità che essa ha suscitato. La rosa di Natale è ricca di storia e di leggende.
Le storie sono legate al suo utilizzo nella medicina antica, ad esempio i greci sostenevano che curasse la pazzia.
Le leggende scomodano personaggi come Orazio, Ercole, Eracle, Paracelso e molti altri. In “la figlia di Iorio” D'Annunzio scriveva: “Vammi in cerca dell'Elleboro nero, che il senno renda a questa creatura”----------------------Helleborus niger
Bisogna subito dire che, come spesso succede nelle ranuncolacee, l'elleboro è velenoso, e in tempi lontani gli effetti del veleno, in dosi non letali, poteva indurre stati di coscienza alterati, al punto di attribuirgli effetti magici.
Certo questa pianta non ha fatto nulla per non attirare l'attenzione degli umani. Con i suoi grandi fiori bianchi, che sbocciano in una stagione, l'inverno, in cui se ne possono vedere ben pochi, non poteva passare inosservata.
Il suo fiore, a cinque tepali e numerosi stami, in qualche modo ricorda una rosa botanica, e con il collegamento al Natale, per la stagione della fioritura, il nome comune è giustificato.
Sono molte le specie di elleboro, una quindicina; i suoi ibridi ormai non si contano più, stante anche una certa moda negli ultimi anni, stanno avendo una diffusione notevole. Generalmente sono ibridi creati partendo dalla specie Helleborus orientalis e hanno ormai raggiunto una grande gamma di colori, praticamente manca solo il rosso vivo e il blu.
Ma torniamo alla “vera” rosa di Natale: l'Helleborus niger.
E' una pianta che non ama vivere nei vasi, con gli anni diventa sempre più sensibile alle irrigazioni, se non controllate bene possono portare a marciumi radicali. In vaso non è mai felice.
Non gradisce neanche i rinvasi e i trapianti, ma ama l'ombra e si può collocato in un sottobosco anche folto; non chiederà nulla per prosperare bene. Dopo aver attecchito è in grado di sopportare siccità estreme e potete scordarvi di lei fino a quando, nell'inverno, vi regalerà i suoi splendidi fiori bianchi. Sono durevoli se non raccolti, possono avere sfumature rosa e a maturità avanzata diventare verdastri. Può succedere che i fiori vengano coperti da nevicate senza subire danni.
Le sue foglie grandi, di colore verde scuro e un po' coriacee, persistono anche d'inverno, le radici di colore nero hanno contribuito all'origine del nome botanico Helleborus niger.------------------Helleborus orientalis (ibrido)
In commercio ora l'elleboro nero è stato messo un po' in disparte dal cugino Helleborus orientalis con i suoi numerosi ibridi. Il successo di quest'ultimo è dovuto al fatto che la sua vegetazione è più compatta, i fiori, più numerosi e leggermente più piccoli, sono portati da un gambo più lungo e possono avere colori molto diversi. E' anche più facile da coltivare in vaso.
Tutti si disseminano con una certa facilità.
E' bianca la rosa di Natale
Le leggende su di una pianta indicano l'interesse dell'uomo fin dai tempi passati; l'attenzione, la curiosità che essa ha suscitato. La rosa di Natale è ricca di storia e di leggende.
Le storie sono legate al suo utilizzo nella medicina antica, ad esempio i greci sostenevano che curasse la pazzia.
Le leggende scomodano personaggi come Orazio, Ercole, Eracle, Paracelso e molti altri. In “la figlia di Iorio” D'Annunzio scriveva: “Vammi in cerca dell'Elleboro nero, che il senno renda a questa creatura”----------------------Helleborus niger
Bisogna subito dire che, come spesso succede nelle ranuncolacee, l'elleboro è velenoso, e in tempi lontani gli effetti del veleno, in dosi non letali, poteva indurre stati di coscienza alterati, al punto di attribuirgli effetti magici.
Certo questa pianta non ha fatto nulla per non attirare l'attenzione degli umani. Con i suoi grandi fiori bianchi, che sbocciano in una stagione, l'inverno, in cui se ne possono vedere ben pochi, non poteva passare inosservata.
Il suo fiore, a cinque tepali e numerosi stami, in qualche modo ricorda una rosa botanica, e con il collegamento al Natale, per la stagione della fioritura, il nome comune è giustificato.
Sono molte le specie di elleboro, una quindicina; i suoi ibridi ormai non si contano più, stante anche una certa moda negli ultimi anni, stanno avendo una diffusione notevole. Generalmente sono ibridi creati partendo dalla specie Helleborus orientalis e hanno ormai raggiunto una grande gamma di colori, praticamente manca solo il rosso vivo e il blu.
Ma torniamo alla “vera” rosa di Natale: l'Helleborus niger.
E' una pianta che non ama vivere nei vasi, con gli anni diventa sempre più sensibile alle irrigazioni, se non controllate bene possono portare a marciumi radicali. In vaso non è mai felice.
Non gradisce neanche i rinvasi e i trapianti, ma ama l'ombra e si può collocato in un sottobosco anche folto; non chiederà nulla per prosperare bene. Dopo aver attecchito è in grado di sopportare siccità estreme e potete scordarvi di lei fino a quando, nell'inverno, vi regalerà i suoi splendidi fiori bianchi. Sono durevoli se non raccolti, possono avere sfumature rosa e a maturità avanzata diventare verdastri. Può succedere che i fiori vengano coperti da nevicate senza subire danni.
Le sue foglie grandi, di colore verde scuro e un po' coriacee, persistono anche d'inverno, le radici di colore nero hanno contribuito all'origine del nome botanico Helleborus niger.------------------Helleborus orientalis (ibrido)
In commercio ora l'elleboro nero è stato messo un po' in disparte dal cugino Helleborus orientalis con i suoi numerosi ibridi. Il successo di quest'ultimo è dovuto al fatto che la sua vegetazione è più compatta, i fiori, più numerosi e leggermente più piccoli, sono portati da un gambo più lungo e possono avere colori molto diversi. E' anche più facile da coltivare in vaso.
Tutti si disseminano con una certa facilità.
2 commenti:
Me ha entusiasmado este artículo sobre la Rosa de Navidad y contiene datos muy interesantes que yo desconocía, como las propiedades de sus raíces.
Un saludo.
FELIZ NAVIDAD!!
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*o*
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*o***o*
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****o**o***
o**o***o****o
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¡¡BON NADAL!!
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