Case&Country dicembre 2007
Ho sempre amato l’acqua, ma non l’orizzonte mono o bicromatico di un mare dove acqua e cielo sono divisi da una linea orizzontale. Da bambino giocavo nelle pozzanghere, poi ho cominciato a frequentare il Po, di Torino, e in quegli anni era un fiume stupendo, con acque limpide, così limpide che, ricordo, alcuni operai addetti alla costruzione del ponte-diga vicino a casa la bevevano. Ora si sta riprendendo, è nuovamente vivibile, dopo anni in cui era diventato letteralmente inavvicinabile.
Amo i paesaggi dei laghi, insinuarmi con una barca (a remi) lungo le loro sponde, dove si vedono ambienti cha dalla riva posso solo immaginare.
Nei miei sogni di ragazzo il massimo era poter spostarmi allo stesso modo nei paesaggi paludosi della Louisiana oppure nella Savonlinna la zona centro/meridionale della Finlandia, dove acqua e terra si contendono lo spazio formando migliaia di piccoli e grandi laghi comunicanti.
La Finlandia l’ho avuta, ed era come l’avevo immaginata. Con qualche magia in più.
Nel periodo in cui ci sono stato, i suoi boschi erano incredibilmente pieni di funghi; pregiati porcini che i finlandesi disdegnano. Ho incontrato anche tratti di boschi irreali e fantastici, dove non c’era alcuna vegetazione di sottobosco, ma unicamente uno strato bianco/grigio/azzurro di licheni, spesso una decina di cm. Camminavo e mi sentivo in colpa, in quanto lasciavo orme molto nette. Le ramificazioni dei licheni calpestati si “rompevano”, con un crepitio appena percepibile, il piede affondava e rimaneva netta l’impronta , come se camminassi sulla neve. Quelle orme impiegheranno anni a scomparire perché la crescita dei licheni è lentissima.
Nell’attesa dell’originale, un angolo della Louisiana l’ho trovato in Italia. Nel mio girare per giardini, sono andato all’Isola del Garda. E’ molto intenso l’avvicinamento con il battello, l’isola è di fronte, sembra più grande, si vede infatti in tutta la sua lunghezza, un Km. circa. Lentamente, come attraverso uno zoom fotografico, il suo profilo, dapprima di un verde quasi uniforme, comincia a delinearsi meglio; si cominciano a distinguere diversità cromatiche nei verdi, successivamente anche le trame si differenziano.
E’ molto bello, delicato questo insieme di verdi e trame diverse, non inquinato dai colori forti di alberi a foglia rossa, come i Fagus atropurpurea o i Prunus pissardi. Le inconfondibili chiome dei Pinus pinea e halepensis ci costringono ad uno sforzo per ricordarci che siamo su un lago, non al mare.
Il grande palazzo della famiglia Borghese Cavazza, in stile neo gotico veneziano, sottolinea l’importanza di questa proprietà ricca di storia.
Poi, camminando per il parco ho incontrato i taxodium (Taxodium disticum). L’atmosfera è unica, per me che sono innamorato di queste conifere speciali. Sembra veramente di essere nelle paludi della Louisiana osservando i due gruppi di alberi che crescono nell’acqua con i loro pneumatofori evidenti, ancora di più perché il livello del lago era più basso del normale, e le onde con il tempo hanno -purtroppo - un po’ eroso il terreno intorno. Il giardino dell’Isola merita una visita anche solo per questa immagine.
Ho sempre amato l’acqua, ma non l’orizzonte mono o bicromatico di un mare dove acqua e cielo sono divisi da una linea orizzontale. Da bambino giocavo nelle pozzanghere, poi ho cominciato a frequentare il Po, di Torino, e in quegli anni era un fiume stupendo, con acque limpide, così limpide che, ricordo, alcuni operai addetti alla costruzione del ponte-diga vicino a casa la bevevano. Ora si sta riprendendo, è nuovamente vivibile, dopo anni in cui era diventato letteralmente inavvicinabile.
Amo i paesaggi dei laghi, insinuarmi con una barca (a remi) lungo le loro sponde, dove si vedono ambienti cha dalla riva posso solo immaginare.
Nei miei sogni di ragazzo il massimo era poter spostarmi allo stesso modo nei paesaggi paludosi della Louisiana oppure nella Savonlinna la zona centro/meridionale della Finlandia, dove acqua e terra si contendono lo spazio formando migliaia di piccoli e grandi laghi comunicanti.
La Finlandia l’ho avuta, ed era come l’avevo immaginata. Con qualche magia in più.
Nel periodo in cui ci sono stato, i suoi boschi erano incredibilmente pieni di funghi; pregiati porcini che i finlandesi disdegnano. Ho incontrato anche tratti di boschi irreali e fantastici, dove non c’era alcuna vegetazione di sottobosco, ma unicamente uno strato bianco/grigio/azzurro di licheni, spesso una decina di cm. Camminavo e mi sentivo in colpa, in quanto lasciavo orme molto nette. Le ramificazioni dei licheni calpestati si “rompevano”, con un crepitio appena percepibile, il piede affondava e rimaneva netta l’impronta , come se camminassi sulla neve. Quelle orme impiegheranno anni a scomparire perché la crescita dei licheni è lentissima.
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E’ molto bello, delicato questo insieme di verdi e trame diverse, non inquinato dai colori forti di alberi a foglia rossa, come i Fagus atropurpurea o i Prunus pissardi. Le inconfondibili chiome dei Pinus pinea e halepensis ci costringono ad uno sforzo per ricordarci che siamo su un lago, non al mare.
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2 commenti:
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