domenica 18 maggio 2008

La ninfea azzurra

Case&Country Giugno 2008


L’anno scorso la mia irrequietezza nel cercare sempre nuove emozioni giardiniere mi ha indotto finalmente a provare con la ninfea gigante (Victoria amazzonica).
Da tempo ci pensavo.
Avendo deciso di realizzare un apposito laghetto per creare un ambiente favorevole a queste piante acquatiche con esigenze di clima equatoriale, mi sono procurato anche una piccola pianta di ninfea blu (Nymphaea ‘director Moore’).
Occorre più spazio per parlare della victoria, per cui ora mi limito alla seconda.
Il successo ha superato ogni aspettativa. I primi fiori si sono aperti molto presto, credo già a fine maggio, dico credo perchè purtroppo a volte ho l’abitudine di non registrare le mie esperienze, e la memoria è più che altro istintiva e fotografica.
Per tutta l’estate e l’autunno inoltrato è sempre stata fiorita. Non ha mai avuto meno di sei fiori aperti contemporaneamente, e il massimo è stato di tredici. Il diametro dei fiori si avvicina a 20 centimetri. Uno spettacolo! Il colore dei grandi fiore è molto intenso ed eccezionale, blu/violetto.
Arrivato il freddo intenso ha praticamente smesso di vegetare, ma sia le numerose foglie - occupavano una zona del laghetto con un diametro di circa tre metri - che gli ultimi fiori, sono rimasti belli fino all’arrivo delle prime gelate.
E’ stata una sorpresa anche constatare che, per un po’ di “passa parola”, chi veniva a trovarmi per vedere il piccolo lago che ospitava la comunità di acquatiche equatoriali (anche due Euriale ferox e un grande ceppo di papiro) ancor più che dalle enormi foglie della vicina victoria restava incantato dalla vista di questi splendidi fiori.
Certo non può che rimanere sorpreso chi vede per la prima una ninfea blu.
Le ninfee tropicali si differenziano notevolmente da quelle rustiche e tutte quelle di colore blu o lilla sono tropicali. I loro fiori non galleggiano sull’acqua, ma sporgono dalla superficie di 15/20 cm.
Altra differenza, che consente di distinguerle dalle rustiche, sta nel fatto che il bordo delle loro foglie è ondulato.
Ora sono impaziente che arrivi la buona stagione per riprovare, in un nuovo laghetto riservato solo a loro, aggiungendo altre varietà, sempre tropicali. Sono impaziente soprattutto di verificare se sono riuscito a salvare la mia, perché con il sopraggiungere del freddo occorre ritirarle.
Non hanno i grossi rizomi perenni delle specie rustiche, ma un piccolo pseudobulbo che bisogna conservare in sabbia umida e ad una temperatura media di 10°.
Nel mio caso una crescita così esuberante ne aveva prodotto eccezionalmente due, inoltre dalla piantina iniziale si erano sviluppati ben cinque corti fusti. Ho provato a conservare anche questi, divisi alla base e privati dalle foglie, pare che circa il 50% si possa salvare. Avrò una verifica prima, perchè uno di questi è partito con un amico per un giardino all’isola di Mauritius.
Non sono mai stato geloso delle mie piante, e con piacere le regalo ad amici quando sento un reale interesse.

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