lunedì 8 luglio 2013

Una Copiapoa hypogaea da seme


Questa non è solo la storia di una pianta grassa. È la storia di una fioritura e di una piantina originaria delle zone desertiche del Cile, nata e cresciuta in un vaso a migliaia di chilometri dal suo habitat originale.

La Copiapoa hypogaea (Copiapoa barquitensis) è una delle mie favorite! Il nome hypogaea suggerisce la tendenza di questa piccola cactacea a "sotterrarsi". È entrata a far parte della mia collezione da ormai una decina di anni ed è una delle mie favorite per il suo aspetto rude e "roccioso", tipico di molti cactus di zone estreme ed impossibili, ...quasi il prodotto di un darwinismo sfacciato (...che Renato mi perdoni...) dove la vita sfida o imita l'inorganico per poter sopravvivere...


A crescita lenta e di ridotte dimensioni, con un diametro di non più di 4/5 cm e corpo cosparso di tubercoli con areole prive di spinta centrale, mi fiorisce ogni anno tra giugno e luglio. Le immagini della fioritura sono di questa settimana. Curiosamente a differenza di tante cactaceae produce anche semi!

Se devo essere sincero non ho molta esperienza di semine con le piante grasse. Di solito le moltiplico per divisione o separando propaguli laterali. Si vede che nel deserto di Atacama dove cresce questa Copiapoa non si scherza e i semi, neri e molto piccoli (non più di un millimetro), sono una cosa preziosa e la piantina ne produce parecchi al punto che un giorno nel 2009 decisi di raccoglierli.


Li seminai nel 2010 con il primo caldo di maggio in un piccolo vaso con 50% terra da sacco e il resto una miscela di 2 tipi di arena.. credo fosse arena di fiume. In superficie ho interrato i semi in un sottile letto di arena. Ho immerso il vaso in una vaschetta piena di acqua piovana e l'ho tappato con nylon da cucina. Ho infine lasciato il tutto al sole e ho tolto la vaschetta con l'acqua quando era la terra era ormai del tutto umida.


Era uno dei miei tanti esperimenti destinati a fallire, ma con sorpresa dopo una quindicina di giorni togliendo il nylon ho scoperto delle piccole e strane gemme. A quel punto sono rimasto ad osservare rimettendo una vaschetta con acqua sotto al vaso quando la terra era completamente asciutta. Ma presto fu il momento di dire Habemus Copiapoa, perché le gemme continuarono a crescere e cambiarono il colore al marrone.


Da allora sono passati tre anni. Come ho detto all'inizio è a crescita lenta. Non mi sono mai fatto troppe illusioni, ma dopo un anno ero ormai quasi sicuro di esserci riuscito. L'ultima foto è di questa settimana. Ha un diametro di poco più di un centimetro e comincia ad avere le spine. Ci vorranno ancora tre o cinque anni per i fiori, ma è stata una bella soddisfazione.

Per la coltivazione valgono i consigli che ho dato per altre cactaceae, questa forse è solo più delicata con le basse temperature. State attenti alle lumache! La Copiapoa è una delle loro preferite...

4 commenti:

Marta ha detto...

Che bellissimo fiore! Io ho provato più di una volta a seminare cactacee, inizialmente con successo. Poi però qualcosa si bloccava, le plantule non crescevano più e morivano. Ultimamente, lascio che i cactus che producono semi spandano intorno a sè la semenza. Quello che nasce lo raccolgo in vasetti, dopo un anno, e allora le piantine sopravvivono e crescono. Sarà la vicinanza di mamma cacta ad aiutarle?

verderame ha detto...

Io non sono così brava e non sono mai riuscita ad ottenere cactus dai semi, che bella soddisfazione deve essere,
ciao Marina
PS per favore potresti dare un'occhiata alla pianta del mio ultimo post?magari mi sai dire il nome, grazie e riciao

taro ha detto...

Grazie Marina! ...e missione compiuta, Euphorbia flanaganii! ;D

verderame ha detto...

grazie a te per la pronta identificazione, è per me molto importante conoscere con nome e cognome le mie adorate piantine, ciao Marina