Quest’anno è il ventesimo della “TRE GIORNI PER IL GIARDINO” , una ricorrenza importante.
E’ iniziata nel modo ormai quasi tradizionale - sotto la pioggia.
Un po’ di commozione nella presentazione dell’architetto Paolo Pejrone anima di questa manifestazione, e di vari responsabili del FAI, nel ricordare i primi anni, quando eravamo tutti più giovani.
Per noi è soltanto il decimo da quando partecipiamo a questa manifestazione che resta unica in Italia, anche se copiata da molte altre.
In realtà sono quattro i giorni, avendo già aperto oggi (giovedì 28 aprile) pomeriggio. L’ultimo giorno sarà domenica primo maggio.
Potrei dire che ci sono le “solite novità”. Noi ci siamo con le nostre collezioni, al primo posto aceri, poi cornus da fiore, poi felci rustiche, poi, poi...
Più che mai gli espositori hanno cercato di superare e superarsi, nella voglia di esporre la pianta più rara, la pianta più bella, dove - si intuisce - non è al primo posto l’obbiettivo della massima vendita, ma un’ambizione personale di dare una immagine di professionalità e passione.
E’ iniziata nel modo ormai quasi tradizionale - sotto la pioggia.
Un po’ di commozione nella presentazione dell’architetto Paolo Pejrone anima di questa manifestazione, e di vari responsabili del FAI, nel ricordare i primi anni, quando eravamo tutti più giovani.
Per noi è soltanto il decimo da quando partecipiamo a questa manifestazione che resta unica in Italia, anche se copiata da molte altre.
In realtà sono quattro i giorni, avendo già aperto oggi (giovedì 28 aprile) pomeriggio. L’ultimo giorno sarà domenica primo maggio.
Potrei dire che ci sono le “solite novità”. Noi ci siamo con le nostre collezioni, al primo posto aceri, poi cornus da fiore, poi felci rustiche, poi, poi...
Più che mai gli espositori hanno cercato di superare e superarsi, nella voglia di esporre la pianta più rara, la pianta più bella, dove - si intuisce - non è al primo posto l’obbiettivo della massima vendita, ma un’ambizione personale di dare una immagine di professionalità e passione.
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