lunedì 14 settembre 2009

Colchicum autumnale



Lentamente sta colonizzando tutti i miei prati in collina. Sono prati stabili, mai concimati. I vecchi contadini, dalle mie parti, dicono che regna dove i terreni sono “magri" e poco lavorati. E' proprio il caso mio.
In primavera spuntano le grandi foglie, che vengono un po' nascoste dall'erba del prato. A fine estate seccano e con le prime giornate fresche, che preannunciano l'autunno, compaiono i fiori, di solito raggruppati a ciuffi; molto belli, sembrano crochi, ma hanno generalmente il gambo più lungo.
E' da considerare pianta velenosa, per i due alcaloidi che contiene: la colchicina e la colchiceina
La colchicina trova impiego in medicina, specialmente in cardiologia.

3 commenti:

signore delle rose ha detto...

Nel mio giardino i colchici che stanno fiorendo derivano da semi che ho raccolto girovagando per i boschi in cerca di funghi primaverili.
La colchicina è un alcaloide che viene usato per indurre mutazioni nei semi delle rose, per ottenere piante più vigorose e variazioni nei colori.

Renato Ronco ha detto...

Sapevo delle caratteristiche mutagene della colchicina. Quando ero giovane avevo anche fatto qualche prova, spappolando i tuberi e mettendo "a bagno" per qualche tempo semi di piante varie, per lo più ortaggi prima di farli germinare. Non ricordo grandi risultati. Penso che con le tecniche moderne l'uso della colchicina sia ampiamente superato . Tu hai fatto delle prove ottenendo risultati?

signore delle rose ha detto...

La colchicina viene usata su ibridi di rose per provocare il raddoppiamento del loro corredo cromosomico. Queste mutazioni vengono indotte in genere sulle gemme usando il principio attivo, intorno a un valore del 0,1-0,5 in percentuale, veicolato in emulsione con lanolina o agar o semplicemente in soluzione acquosa.
Non l'ho mai sperimentato sia per l'evidente difficoltà che per la pericolosità di questo alcaloide e mi affido ancora al sistema più naturale.